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influenza ch’esse esercitano sui raggi colorati, conducano questi ultimi a convergere press’a poco nello stesso punto focale, e tolgano cosi quasi totalmente
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superficie dorsale della lingua, ove esse, a seconda della forma, assumono il nome di filiformi, fungiformi e circonvallate. La mucosa è rivestita da un
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, ora dello spessore di 1 millim., ed anche più. Non si staccano troppo facilmente, e, staccate, lasciano scorgere la mucosa non ulcerata. Esse possono
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67. Studio. - Le feci liquide si lasceranno posare, poi si faranno varî preparati traendoli dai varî strati in cui esse si sono divise. Le solide
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. Molte fra esse sono già in stadi anche avanzati di formazione dell’embrione.
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membrane, di cui l’interna è più resistente e rifrangente dell’esterna; esse limitano un contenuto grossolanamente granuloso, con vescicola
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Le femmine dell’anguillula stercorale sono ovipare, ovovivipare e vivipare; esse, infatti, contengono in media 30 fra uova in segmentazione, uova con
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navicolare, molto caratteristico. - Se si coltivano queste larve, conservandole nelle feci e ben aereate ad una temperatura di 22°-25° C., esse si
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entrano a comporlo. Esse riesciranno assai spiccate aggiungendo al preparato un po’ d’acido acetico, che rende trasparente molta parte del parenchima
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esse decorre, e che è in relazione colla produzione del muco; in esse, cioè, quella parte del protoplasma che sta fra il nucleo e la superficie
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normale è, si può dire, insensibile, epperò anche in non grande quantità denotano uno stato abnorme della mucosa. Esse si trovano nello sputo
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Esse si presentano (fig. 44 b c d) sotto forma di corpi rotondeggianti od ovali, o leggermente poligonali ad angoli arrotondati, del diametro di 20
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Queste cellule granulari stanno, il più delle volte, disposte a gruppi nella sostanza dello sputo. Quando, fra di esse, predominano le pimmentali, i
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dubbio ch’esse derivino dall’epitelio degli alveoli polmonari, e s’ammette la possibilità che siano elementi alterati degli epitelî stratificati
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sputo non può indicar altro che un’infiammazione degli alveoli polmonari, senza precisarne la natura; e, infatti, esse si mostrano tanto nella
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alveolare si trovano anche nello sputo di individui che presentano fenomeni clinici di semplice catarro bronchiale. Esse posson far atto di presenza, per
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Le cellule alveolari entrano talora a costituire la materia dei vomiti mucosi che sogliono ripetersi in taluni individui; in questo caso esse
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ad occhio nudo, quanto col microscopio. Ad occhio nudo esse appajono, quando lo sputo sia disteso su fondo nero, come cenci bianchicci opachi, che
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’errore; e, in genere, si diagnosticheranno le fibre elastiche, solo allorquando esse sono ancora riunite in fascetti, e conservano tuttavia la
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consistenti, formate di leptothrix. Una di esse che ebbi occasione di esaminare, e mi venne favorita dal mio collega prof. REYMOND che la tolse dal vivo
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anche dall’uretra e dalla vescica). Esse si riconoscono al colore giallastro, alla forma irregolarmente sferica, od ovale, o triangolare, ecc., ed
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. Queste lamelle epitaliali sono ricoperte spesso da ammassi di granuli di leptothrix, e fra esse si nota, insieme a vibrioni e batteri, buon numero di
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centro: infatti, in molte di esse lo strato periferico è già omogeneo, corneo, mentre la parte attorno al nucleo è ancora finamente granulosa: infine
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4.o Sostanze coloranti della bile nell’orina. Quando esse non sono soverchiamente alterate possono essere dimostrate con certezza.
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esempio della temperatura dell’atmosfera, del modo di vivere e di cibarsi dell’individuo, ecc.; esse possono variare, perciò, in uno stesso individuo da un
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) ovvero in quelli, in cui esse (ben conservate o degenerate) hanno conservato i loro normali rapporti di posizione, e rappresentano, così, nel loro insieme
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dei casi, considerando che esse sono più grossolanamente granulose, più oscure o giallognole, con nuclei nettamente vescicolari, nucleolati, e spesso
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Entrambe queste forme di epitelio pavimentoso aumentano di quantità nei catarri delle mucose ch’esse rivestono.
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rotolare nel campo del microscopio. - Oltre ad esse si osservano, ma più rare, delle forme epiteliari più giovani (fig. 59 b), che ne differiscono perchè
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irregolarmente mozze; talvolta una di esse si assottiglia e si continua in un filamento, simile ad un cilindroide. Hanno lunghezza e larghezza varia. Alcuni
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, dette, dal loro aspetto, orine chilose (Galacturia). In esse l’adipe è, come nel chilo, in istato di così minuta divisione, ch’esso non presenta più il
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Il dott. LEWIS nelle Indie trovò in varî casi di orina chilosa delle filarie tanto nell’orina che nel sangue (Filaria sanguinis hominis). Con esse si
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offrono lo stesso aspetto di esse, e che vanno continuamente ingrossando, diventano ovali, presentano a poco a poco il vacuolo, e così si trasformano in
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L’ossalato di calce talvolta assume curiose forme che dagli Inglesi vendono indicate col nome di dumb-bells; esse sembrano costituite da due fasci di
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. XXXIX). Esse non si potrebbero confondere che con talune forme di cristalli d’acido urico; ma se ne distinguono perchè non danno la reazione della
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’esse diventino tali, sia nell’interno sia fuori dell’organismo. Epperò un sedimento con fostati terrei (associato all’urato d’ammoniaca) accompagna la
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fegato, nella leucemia, nel tifo, nel vaiuolo, ecc.). Queste sostanze sogliono accompagnarsi reciprocamente nell’orina, ove esse sono indizio di una
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di 150-200 diametri, invece, esse non appajono a luce centrale (a), ma devonsi ancora distinguere a luce obliqua, illuminandole, cioè, Fig.III. collo
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agevolmente determinare le differenze che corrono fra i due spettri che esse rispettivamente ci forniscono.
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varia grandezza e natura. Molte di esse sono certamente leucociti o ben conservati, o con numero diverso di vacuoli, o granuli adiposi. Altre sono
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qua e là nel liquido esse si trovano riunite attorno ad un asse ramificato di tessuto connettivo, riproducendo cosi la figura caratteristica delle
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generalmente di uno spessore uniforme e proporzionato alla grossezza della vescicola; esse sono incolori e trasparenti od opaline. Sono formate da una
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nucleolato; le ciglia sono impiantate su di un orlo lucente, ch’esse trapassano per andare a confondersi col protoplasma della cellula; in questo si notano
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(Tav. 2.a fig. 17). - Esse trovansi quasi costantemente nel pus degli ascessi gengivali (BOETTCHER BOETTCHER, Virch. Arch. vol. 39, p. 512. e nel pus
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negli strati più superficiali esse sono ridotte a lamelle dure, resistenti ai reagenti, in cui non si scorge più traccia di nucleo; colle soluzioni di
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strato epidermico interno, costituito da lamelle cornee, alquanto più .'grosse, ma pel resto simili a quelle del pelo, contro le quali esse si trovano
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contorno netto, e di un nucleo rotondeggiante, lucente, che occupa quasi tutta la cellula. Esse stanno riunite a gruppi, in numero di 40-50-80; e a
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, moltiplicandosi, formano delle croste di color giallo zolfo, scutulari, colla superficie inferiore convessa, la superiore concava; sotto di esse la
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della sostanza corticale del pelo, fra cui stanno, ora a decorso leggermente onduloso. Nei canali longitudinali, che di tal modo esse scavano nella
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Per la ricerca della trichina si preferiscano i muscoli del collo e gli intercostali, che esse prediligono. - La carne di maiale si esaminerà colle
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